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Vallecrosia Punk

Questa è una storia degli anni 80, i tanto disprezzati 80.
Questa è una storia che parla di un manipolo di stronzi con una missione impossibile: essere punk a Vallecrosia.
E già, perché era facile essere punk a Londra, a Parigi o Berlino ma anche a Milano o Bologna; un pochino meno facile era essere punk a Vallecrosia.

Racconto di Mauro Clementi - www.mauroclementi.com

Ordine di lettura:
Prologo
Cap. 1 - L'incomincio (I)
Cap. 1 - L'incomincio (II)
Cap. 1 - L'incomincio (III)
Cap. 1 - Epilogo del prologo


Percorso tematico di appartenenza: Musica > Vallecrosia Punk
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MAUROCK – GIANNIPIPOL & PEDAX

Maurock e Giannipipol, presa coscienza che essendo la mezzanotte era ormai imminente e non avrebbero mai trovato un posto dove imbucarsi, decisero immediatamente di invertire la rotta e si precipitarono a “rotta di collo”, ad una velocità di crociera intorno ai 25 km/h, in direzione mare, attraversando tutta la valle Verbone, fino a giungere appena in tempo in via Colonnello Aprosio, dove li aspettava un impettito Pedax che aveva appena finito il turno nella pizzeria, non proprio di altissimo livello, dove prestava servizio come cameriere aggiunto.

In giro ovviamente non c’era un cacchio di nessuno, e chi volete che giri per l’Aurelia a Vallecrosia 10 minuti dalla mezzanotte di Capodanno?

Ma i tre non erano certo tipi da scoraggiarsi per così poco, oltretutto il Pedax compiva pure gli anni e aveva con sé una bottiglia di spumante per festeggiare.

Allo scoccare della mezzanotte, quando tutto attorno si sentivano i botti e il tintinnare dei cristalli del brindisi, Pedax accese un sigaro cubano che aveva conservato per l’occasione, probabilmente per somigliare maggiormente al suo idolo indiscusso: Groucho Marx.

Giannipipol stappò la bottiglia e ne versò nei tre bicchieri (rigorosamente di plastica) che il Pedax aveva gentilmente offerto, Maurock, che già non si reggeva in piedi, ne tirò giù un paio, urlando frasi sconnesse.

E fu così che su un gelido marciapiedi di fronte all’Istituto di Maria Ausiliatrice di Vallecrosia, i CO2, in seguito Pnéuma Psychikòn, Pigniaschi e Die Expiert, terminarono il loro “inusuale” Capodanno 83/84.

Giusto una decina di minuti, il tempo perché Giannipipol e il Pedax si rendessero conto che sarebbero morti di ipotermia se non si fossero ritirati e che se non avessero riportato l’ormai semincosciente Maurock verso casa quest’ultimo si sarebbe forse diretto verso la vicina spiaggia di Cispaconigli per imitare quelli che sfidano le onde nei vari “Cimenti Invernali” sparsi per la Liguria.

Fantozzi ce spicciava casa!

DOVE MINKIA ERA ZIMMOUEO?

…e mica potevamo lasciarvi con questa curiosità.

Zimmoueo non si era unito al “dinamico duo” perché in quel leggendario Capodanno 83/84 era stato cooptato presso la sede della mitica Radio Ringhiera 8 situata in una specie di pollaio a Ventimiglia; lo accompagnavano Sciàrmel “girodidò” con Massifuntzen e soprattutto due graziosissime sorelle sanremesi con una delle quali il nostro aveva intrecciato all’epoca una fugace, fugacissima, relazione.

Tutto però prese una piega imprevista quando Zimmoueo e Sciàrmel si rattellarono* (per motivi non chiari) poco dopo la mezzanotte e a quel punto il nostro si diresse insieme ad un altro paio di aspiranti punkettoni verso il più tradizionale e tranquillo Capodanno del Park Hotel a Bordighera, dove, tra un giro di valzer e una mazurca la borghesia alto-medio-bassa scavallava come ogni anno la mezzanotte.

Infine, per dovere di cronaca accenniamo anche al fatto che le sorelle sanremesi restarono invece nel pollaio (insieme a Sciàrmel e Massifuntzen si suppone).

PROSIT!

* Rattellarsi = Litigare, più o meno bonariamente. https://www.volgarmente.com/termini/rattellare

Cap. 1 - L'incomincio (III)


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Non saprei dire il primo ascolto punk quale fu, ovviamente nulla che passava per radio, doveva essere per forza un disco, chi di noi lo comprò, chi lo mise su per primo? Apriremo un dibattito di settantadue ore prima o poi per attribuirci ognuno questo onore.

Ricordo, in ordine sparso: il primo dei Ramones, una raccolta (non si chiamavano ancora compilation) di Giannipipol che aveva nel titolo la parola punk ma che dentro aveva, per dire, Alison di Elvis Costello (bellissima ma che è difficile definire punk) poi il primo Ian Dury (sempre sia lodato) e Soldier di Iggy Pop.

Chiunque fosse e qualunque canzone fosse arrivata prima, la folgorazione avvenne intorno al 1979/1980:

VOLEVAMO ESSERE PUNK!
PUNK A VALLECROSIA … CHE FIGATA!

Bisognerà organizzare un sacco di cose: ci vuole un modo di parlare, di camminare, di vestirsi, un posto dove riunirsi e poi bisognerà pure formare una band no?!

Quanti pensieri tutti insieme, cominciamo ad assegnarci dei ruoli:

  • il teorico – IO – sono sempre stato il più grande pippaiolo mentale (non solo direbbe qualcuno) del Ponente Estremo e forse dell’intera Liguria
  • il ribelle – ZIMMOUEO – c’ha il fisico, non nascondiamocelo, è il più bello, l’unico senza brufoli e poi è anche il solo che possieda un chiodo
  • il poeta – GIANNIPIPOL – lui non l’ha mai ammesso ma è quello che scrive meglio, pensa meglio e prima di tutti, se non si fosse imbelinato in queste storie con noi altri due avrebbe potuto avere un grande avvenire

E questo è fatto, il nucleo base c’è. Ora bisogna studiare dice il teorico, mettere le mani su tutto lo scibile disponibile, ascoltare, leggere, scrivere, “… e sei proprio un teorico!”.

Primo, sei a Vallecrosia, secondo non c’hai una lira, altrimenti faresti un viaggio di studio a Londra, terzo, anche volendo è il 1980 e l’unica rivista musicale in Italia è CIAO2001 che è utilissima se vuoi farti le flebo di De Gregori, Baglioni e Lucio Dalla, un po’ meno se vuoi notizie su gruppi e movimento punk internazionale.

E allora? Buio totale, consumare i solchi di quei quattro dischi e “andale”. La svolta però arrivò con la pubblicità di Nannucci, un negozio di dischi vero, che fa l’importazione … cazzo che bello! Dov’è? Bologna, Rimini, Ravenna da quelle parti lì insomma e sì, lì sono avanti, sanno come si fanno le cose.

“Scrivi, scrivi! E fatti mandare il catalogo”.

Attesa …. e poi finalmente, un’indimenticabile mattina, eccolo in tutto il suo splendore: il catalogo di Nannucci dischi, in una bella busta formato A4 piegata in due nella cassetta delle lettere. Piuttosto vado a rubare ma devo trovare più soldi possibile per comprare quel ben di Dio.

SBATTITENE I COGLIONI … ECCO I SEX PISTOLS!!!

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Cap. 1 - L'incomincio (II)


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Naturalmente cominciò tutto dalla musica, verso i 12 anni, complice un magnifico impianto stereofonico Philips, compatto ovviamente, quelli tuttoinuno (giradischi, mangiacassette e radio) iniziammo ad ascoltare il ROCK, così per darci un tono, per sentirci diversi dalla massa, da quelli che ascoltavano la DISCO-MUSIC (ho scoperto solo tanti anni dopo che la DiscoMusic esisteva solo in Italia ma questo non c’entra).

Insomma con quelle quattro lire che ci passavano i nostri vecchi ogni tanto riuscivamo a comprare un 45 o addirittura un 33 giri, la scelta era ovviamente oculata, c’era tutto il tempo di pensare a quello che ci intrigava di più, anche perché era chiarissimo che a Vallecrosia quel disco non l’avresti mai trovato e al tempo necessario a raccogliere i soldini dovevi aggiungere quello necessario perché il negozio cittadino lo ordinasse per te e quello necessario alla spedizione, ritiro etc. etc.

Insomma, un coitus interruptus che durava settimane se non mesi. Finalmente però un giorno potevi mettere il disco sul piatto e goderti la tua musica, sapendo che avresti potuto riascoltarlo e riascoltarlo quante volte volevi.

All’inizio furono quindi Deep Purple e Led Zeppelin, Hendrix e Bowie ma anche i Beatles tutto purché non fosse l’odiata Disco Music.

Ma soprattutto diventammo dei filosofi del Rock’n’Roll, quasi dei devoti, anzi no, proprio dei devoti del R’n’R.

Le discussioni su questa o quell’altra band potevano durare pomeriggi interi, a casa di uno o dell’altro, tanto sempre tre eravamo: io Giannipipol e Zimmoueo.

Vallecrosia ha fondamentalmente 7 strade, nessuna piazza e nessun posto dove sedersi tranquilli a “sparar due cazzate” senza che ti capiti tra le gambe un padre, una madre, uno zio, un cugino di qualcuno. Quindi l’unico posto un po’ defilato erano proprio le tre case dei nostri eroi.

Miscuglio micidiale: musica Rock per ore e ore, tre adolescenti capaci di fomentarsi uno con l’altro, naturalmente pressoché nessuna ragazza interessata agli argomenti trattati.

Risultato: tre (auto)emarginati.

Tutti i vallecrosini nati intorno alla meta degli anni 60 sbocciarono come fiorellini di campo in quel periodo, alle ragazze vennero fuori delle belle tettine e dei culetti proprio carini, i ragazzi altrettanto bellissimi, pettinatissimi e tutti, proprio tutti, vestiti allo stesso modo con i loro motorini elaborati (ah la marmitta Pinasco).

Insomma già all’epoca noi si era diversi, ci stavamo allontanando dalla media del ragazzino vallecrosino di successo … e fu l’inizio di tutto!

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Cap. 1 - L'incomincio (I)


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“Cazzo che freddo!”

Notte di Capodanno*, domani sarà l’84, anzi è già l’84. Giriamo come due imbecilli su ‘sta Vespa 125 blu dal suono che è un incrocio tra un vecchio con l’enfisema e un barattolo di fagioli vuoto trascinato sull’asfalto, Giannipipol non è mai stato famoso come esperto di motociclette nè tampoco come centauro spericolato, velocità di crociera 25/30 km/h.

Siamo alla ricerca di una festa nella quale imbucarci, ci siamo sfondati di New Year’s Day a tutto volume, 5-6-7 volte, finchè è arrivata l’agognata mezzanotte. Nel frattempo ho pensato bene di calarmi una bottiglia sana di Gordon’s Gin, a stomaco pressoché vuoto e la cosa avrà delle conseguenze: nel breve termine vomiterò anche l’anima e nel lungo non potrò mai più sentire neanche l’odore del Gin.

Insomma siamo sulla strada per Perinaldo, sui 3 gradi sopra lo 0 e siamo anche sicuri che da qualche parte, in quelle catapecchie ci sarà una magnifica festa, piena di gente simpatica e di ragazze bellissime che stanno aspettando solo noi per cominciare a divertirsi. YEAHH!!

Naturalmente non solo non è vero, ma la triste verità è che nessuno ci ha invitati a nessuna festa, nessuno “ci si incula” come usa dire ma essere completamente ubriachi ti fa sentire una rockstar anche se sei su una Vespa 125 a 3 gradi Celsius sulla strada di Perinaldo mentre tutti quelli normali stanno al caldo a mangiare cotechino, raccontarsi simpatiche barzellette e, molti, a limonare già pregustando la strofinata finale perché che cazzo: “chi non scopa a Capodanno …”

Ok, ma com’è che siamo arrivati a questo punto?

E soprattutto: “DOVE MINKIA E’ ZIMMOUEO?“

Andiamo per ordine, per quanto possibile e ritorniamo indietro di 3-4 anni dall’incomincio … per così dire.

* questo Capodanno ha avuto un finale che collocherei a metà strada fra Borges e Fantozzi, magari un giorno lo racconterò.

Segue: Cap. 1 - L'incomincio (II)



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Questa è una storia degli anni 80, i tanto disprezzati 80.
Questa è una storia che parla di un manipolo di stronzi con una missione impossibile: essere punk a Vallecrosia.
E già, perché era facile essere punk a Londra, a Parigi o Berlino ma anche a Milano o Bologna; un pochino meno facile era essere punk a Vallecrosia.
Partivi svantaggiato: italiano, capello riccio e per di più abitante di un posto che potremmo definire inutile, non piccolo, non insignificante … inutile.
Però che bella soddisfazione sentirsi diversi da tutti gli altri, reietti, sfigati ma tosti, i più tosti di tutti.
Eh già, provateci voi ad essere punk a Vallecrosia nel 1980.
Non ricordo nemmeno come naque, semplicemente ci ritrovammo ad ascoltare certa musica, a vestirci in un certo modo e pensare a come coltivare questa nostra punkaggine in mezzo a colture florovivaistiche e palazzi neanche abbastanza brutti per essere definiti brutti.
Qualcosa di quell’incazzatura è rimasta, anzi è cresciuta perché alla fine come potete immaginare siamo diventati tutti più o meno degli adulti sfigati così come era destino e allora bisogna che qualcuno la racconti questa storia, piccola, inutile ma anche forte.
I protagonisti sono tutti personaggi reali, anche se alcuni potrebbero sembrare inventati.
Fortunatamente quasi tutti sono ancora vivi e vegeti e speriamo che si riconoscano in questo flashback.
Quelli che non ci sono più probabilmente sono stati i più punk di tutti: è molto punk morire giovani, Sid docet. Per quel che mi riguarda, un paio di volte sul bordo del grande burrone ci sono stato e vorrei almeno terminare di scrivere questo delirio prima di tuffarmici definitivamente.
Gabba Gabba Hey!!!

Segue: Cap. 1 - L'incomincio (I)


Pagina modificata mercoledì 10 dicembre 2025


La migliore introduzione che potete trovare
al modo di percepire le dimensioni

Isaac Asimov




Con la Fisica si sta cercando di capire razionalmente come,
con lo Zen si sta cercando di capire,
e con la Musica... capiamo.